lunedì 30 marzo 2015

TRAPIANTO DI CUORE DA CADAVERE

Notizia degli ultimi giorni, eseguito per la prima volta in Europa, grazie ad una "scatola miracolosa" capace di stimolare elettricamente il cuore e di perfonderlo con liquidi fisiologici per non danneggiarlo.
Questa tecnica può rivoluzionare l'era dei trapianti, che già utilizzava altri organi prelevati da cadavere, ma non era in grado di impiantare cuori post mortem per il rapido deterioramento di questo organo.
Fino ad oggi i trapianti cardiaci vengono eseguiti espiantando il cuore da donatore vivente ma con morte cerebrale irreversibile certificata concordemente da un Neurologo, un Anestesista rianimatore e un Medico Legale.
Una volta espiantato il cuore viene "raffreddato" in ipotermia per bloccare i processi metabolici e quindi il consumo di ossigeno.
Intanto un' altra Equipe prepara chirurgicamente il paziente ricevente, anch' esso "raffreddato" in ipotermia tramite circolazione extracorporea. Quando il cuore nuovo è disponibile viene sostituito quello nativo malato, e gradualmente il paziente ricevente viene riscaldato fino alla normale temperatura corporea e il nuovo cuore è pronto per battere.
Con la nuova tecnica la prima fase viene totalmente rivoluzionata, intanto perchè si amplia il numero dei donatori, poi perchè con la scatola miracolosa è più semplice mantenere il cuore senza sofferenza fino al momento del trapianto.
Ovviamente il tempo per l'espianto è comunque limitato, considerando che la nostra legislazione richiede 20 minuti di arresto cardiaco per dichiarare il decesso, al momento non è una tecnica applicabile.
Attendiamo modifiche tempestive della normativa vigente per dare più speranze ai cardiopatici in lista d'attesa per un trapianto.



DossierSalute.com: www.dossiersalute.com

venerdì 27 febbraio 2015

MORTE IN CORSIA, IL CASO DI NAPOLI


MORTE in CORSIA
Da  Panorama Medico- DottNet

… Il sistema della rete di emergenza, dai pronto soccorso alle rianimazioni, è in emergenza specie nelle regioni del Centro-Sud. Dopo i tragici eventi di Catania, leggiamo di un decesso avvenuto in barella al Pronto soccorso del Cardarelli. Parliamo quindi di due grosse città del Sud, non di piccole realtà periferiche. Non possono esistere 21 sistemi sanitari diversi l'uno dall'altro e con così elevato un gap di qualità tra Nord e Sud…e poi…..Sette ore al pronto soccorso prima di essere curata …...Nelle sette ore d'attesa, fa sapere poi l'associazione dei consumatori, attorno alla donna "accade di tutto": un'anziana "stremata dall'attesa" che "sviene e deve essere aiutata dagli altri pazienti" …..

Non entriamo nella polemica ma cerchiamo di analizzare i fatti: frattura di femore, intervento chirurgico, degenza postoperatoria in barella, morte del paziente.

È noto che dopo interventi chirurgici ortopedici il paziente è esposto a rischio di trombosi venosa profonda, la cui conseguenza più temibile è l’embolia polmonare, evento drammatico, improvviso, spesso mortale.
L’embolia polmonare è l'ostruzione acuta di uno o più rami dell' arteria polmonare da parte di coaguli  trasportati in circolo dai grossi vasi venosi che portano il sangue al cuore, viene anche definita tromboembolia polmonare (TEP). Più il coagulo-trombo  è grosso più il”tappo “ che si forma nell’arteria polmonare è ostruente, fino a bloccare totalmente la circolazione nella parte destra del cuore con conseguente morte immediata.

Proprio per prevenire questa complicanza si sono sviluppati protocolli specifici di terapia anticoagulante, che contrastano la formazione di coaguli – trombi.

Indubbiamente questa precauzione è efficace ma purtroppo non elimina totalmente il rischio di embolia. Altri fattori possono entrare in gioco, la predisposizione individuale, l’immobilità, la disidratazione con conseguente aumento di densità del sangue. E’ facilmente intuibile che tenere un paziente dopo un recente intervento chirurgico su una barella in corsia, invece che in un letto di reparto con l’assistenza più costante e attenta, espone più facilmente alle condizioni favorenti sopracitate della trombosi.

Probabilmente è ciò che è successo a Napoli, ed ogni sforzo organizzativo deve essere attuato perché episodi simili non si debbano più ripetere e ogni paziente possa ricevere  un’ assistenza adeguata.

Per saperne di più
paragrafo: TROMBOSI - TROMBO - TROMBOGENESI TROMBOEMBOLIA
… È la formazione di coaguli all’interno dei vasi, con riduzione od ostruzione del flusso sanguigno. È all’origine di infarto e ictus ….



DossierSalute.com: www.dossiersalute.com

venerdì 20 febbraio 2015

NICOLE, MORTE DELLA NEONATA

Nicole, neonata vissuta solo poche ore.... tragedia evitabile?

Scarico e rimbalzo di responsabilità tra ASL, 118, ospedali di Ragusa e Catania, assessorato, regione Sicilia, presidente Crocetta, fino al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin.
Forse l'autopsia potrà dare chiarimenti, ma per molti di noi rimarranno dubbi e incertezze.
A questo proposito vi vorrei spigare in parole semplici cosa può causare la morte di un neonato.
il 50% circa dei decessi nei neonati è causato da gravissima insufficienza respiratoria, causata da "Malattia delle Membrane Ialine" questa sindrome, più frequente nei neonati prematuri, è dovuta alla carenza di una sostanza detta Surfactante, che consente l'espansione dei polmoni del neonato.
Infatti alla nascita i polmoni sono collassati, in quanto il feto non respira, ma viene ossigenato dal sangue materno tramite la placenta e il cordone ombelicale.
Al primo respiro del neonato i polmoni, grazie al "Surfactante" come per incanto si espandono, si riempiono d'aria e.... incomincia la vita!
Già ma se manca o è insufficiente il surfactante?
In questo caso i polmoni non si espandono o solo ​parzialmente, e il neonato va inesorabilmente in asfissia.
Quale rimedio allora?
La ventilazione a pressione positiva CPAP con ossigeno e la somministrazione di simil- surfactante come il Lucinactant, possono facilitare l'espansione dei polmoni, se ciò fosse inefficace si può ancora tentare con la ventilazione assistita in intubazione, a pressioni positive cercando di "gonfiare" i polmoni come fossero dei palloncini vuoti.
Altre cause, ma più rare, sono le cardiopatie congenite specie della parte destra del cuore: atresia della valvola Tricuspide, atresia dell'arteria Polmonare, tetralogie tipo Fallot estreme, condizioni che consentono la vita fetale ma spesso fatali quando i polmoni iniziano a respirare.
Per precisazione, il trattamento tempestivo con:
1- ventillazione a pressione positiva con CPAP
2- ossigeno iperbarico
3- surfactante
riduce la mortalità al 10-15%.


Telefono: 011503144 - 3335226142 - FAX 01119834277
Facebook: Cuore Mediterraneo
ABC Salute: www.abcsalute.it
DossierSalute.com: www.dossiersalute.com

mercoledì 7 gennaio 2015

INFARTO PINO DANIELE


L’ infarto Miocardico nel 90% dei casi nell’ adulto riconosce una causa ischemica cioè una malattia coronarica, per capire quali sono i meccanismi per cui si manifesta e la terapia più appropriata consiglio la visione del filmato della mia intervista sull’angioplastica e By-Pass.



Visione consigliata:

NORMALE


SPASMO


PLACCA ATEROSCLEROTICA


DILATAZIONE CON STENT



lunedì 5 gennaio 2015

MORTE DI PINO DANIELE

Ancora una volta un Infarto ha stroncato una vita. 
La considerazione principale è che l’Infarto Miocardico e conseguente morte, nel 90% dei casi nell’ adulto riconosce una causa ischemica cioè una malattia coronarica, altrettanto vero è che nei giovani la maggior parte dei casi è invece dovuta a causa congenita, solitamente aritmogena (displasia aritmogena del ventricolo destro, sindrome di Brugada, sindrome del Q T lungo, origine anomala delle coronarie dall’arteria polmonare, ecc…).
Certamente non abbiamo la bacchetta magica per poter prevenire in modo assoluto questi tragici episodi, però possiamo ricordare che stress eccessivi e prolungati così come sforzi estremi sono potenzialmente rischiosi.
Il caldo con umidità molto elevata, come nei concerti affollati, può provocare disidratazione, aumento della densità del sangue (ematocrito) con rischio di trombosi, perdita dei sali minerali e elettroliti, importanti per l’equilibrio elettrico del cuore, che se carenti possono essere responsabili di gravi aritmie anche mortali.
Alla luce dei dati riportati risulterebbe una predisposizione familiare per cardiopatia e pregressi episodi cardiaci già in giovane età, con successivi ripetuti interventi di dilatazione delle coronarie (angioplastica).
Quindi stiamo parlando di un cardiopatico con patologie importanti, che necessitano della massima attenzione. Ogni sintomo sospetto va valutato accuratamente.
Resta quindi da chiarire perchè dopo il malessere lamentato, una volta chiamato il soccorso del 118 intorno alle ore 21 si è deciso di provvedere al trasporto con mezzi propri a Roma dove con vari contrattempi è giunto ore dopo, praticamente privo di vita.
La tempestività è fondamentale in questi casi, perdere tempo prima di intervenire può risultare fatale, e così è stato.
Bisogna tener presente che ormai molti ospedali sono attrezzati per terapie cardiologiche interventistiche o cardiochirurgiche, e l’ospedale di Grosseto ne è un esempio, senza necessariamente doversi rivolgere a strutture ancor più di eccellenza che possono essere scelte in elezione, cioè non in condizioni di emergenza, quando invece il tempo è il fattore determinante per tentare di risolvere favorevolmente il problema.
Probabilmente la scelta è stata sbagliata e purtroppo è stata fatale al cantante.

Per saperne di più consultare Il Libro “Cuore Mediterraneo”, vedere il Focus su Infarto.

Vedi articolo in Cardioexpert

Telefono: 011503144 - 3335226142 - FAX 01119834277
Sito: www.cardiologoamico.com
Facebook: Cuore Mediterraneo
ABC Salute: www.abcsalute.it